Don Fogg e Murad Sayen

In questi giorni ci ha lasciato Jim Weyer uno dei più grandi fotografi di coltelli. Tra i suoi libri più famosi”Knives: Points of Interest” in più volumi.In uno di questi documentò anche il grande lavoro artistico tra Don Fogg e Murad Sayen. Una collaborazione storica tra due grandi artisci. La piccola produzione venne chiamata Kemal.

Tra questi coltelli resta nella storia Quillion Ha una superba lama di Damasco forgiata dal Maestro Don Fogg, insieme a una guardia in acciaio intagliato e al manico in zanna di tricheco dell’artista Murad Sayen. L’ incisione del manico è notevole quanto la qualità del tricheco fossile stesso: semplicemente incredibile! Notare anche gli opali di cristallo di fuoco usati come occhi per i Gargoyle che si trovano a ciascuna estremità della guardia.

Video

Ron Appleton

Presentazione del suo sito: “Benvenuti nel mio sito web. Grazie per l’opportunità per me di presentarvi alcune delle mie creazioni. I meccanismi sono la chiave dei miei coltelli. Ogni coltello è costruito e creato attorno al meccanismo. I meccanismi che uso nei miei coltelli sono unici nel mondo della produzione di coltelli. Alla fine ho 29 diversi meccanismi, comprese le variazioni di un tema. La cura speciale per la vestibilità e la finitura, le tolleranze e i dettagli sono cose di cui vado orgoglioso. Cerco costantemente di migliorare e semplificare dando uguale peso a forma e funzione. Le persone di solito mi dicono che finché non maneggiano e azionano i miei coltelli, non possono essere veramente apprezzati. Realizzo tutti i miei coltelli e ogni parte di ogni coltello ad eccezione dei cuscinetti a sfera e di alcune molle elicoidali. Tutti i miei coltelli sono realizzati con le mie sole mani utilizzando strumenti e macchinari manuali azionati manualmente. Non ho alcuna attrezzatura CNC. Sono membro di Art Knife Invitational®, AKI®, dal 2005.”

Thank You,
Ron Appleton

Eric R Eggly, PointSeven Studios

Joe Keeslar Maestro del brut de forge

Keeslar si definisce "fabbro, forgiatore, scultore, intagliatore del legno, incisore, metallurgista, e creatore di utensili e stampi". È anche un armaiolo, un artista del cuoio e un raffinato orafo, ed è autore di tre libri sull'arte della costruzione dei coltelli. "Ognuno di questi mestieri richiede abilità che sono integrate dalle altre", afferma Keeslar.

Joe Keeslar è nato a Fort Wayne, nell’Indiana, all’inizio del 1941. Dopo un periodo nei Marines degli Stati Uniti, si iscrive alla Murray State University conseguendo la laurea in educazione artistica industriale. Contemporaneamente studiava le tecniche di lavorazione del legno e metallo. Per i successivi 23 anni insegnò arti industriali in una scuola superiore locale mentre costruiva coltelli e fucili a pietra focaia durante le sue ore libere.

“Sono un armaiolo in fondo”, dice, “e costruivo coltelli custom per passione. Ma mentre un fucile richiedeva dai quattro ai sei mesi per essere completato, i coltelli richiedevano la stessa tecnologia di base ma impiegavo molto meno tempo. Presto ottenne  più notorietà dalla produzione di coltelli e così diventò coltellinaio full time.

 Nel 1972, ha acquistato una capanna fatta di tronchi secolare al confine tra Kentucky e Tennessee, l’ha smontata e rimontata nella sua casa di Almo, nel Kentucky, nella contea di Calloway. Keeslar inizialmente creò il laboratorio  per ospitare la costruzione di fucili a pietra focaia poi si  dedicò alla forgiatura dei coltelli. Sebbene oggi Keeslar lavori in un negozio più grande e moderno, i suoi metodi rimangono tradizionali. Raramente utilizza per la forgiatura una forgia a propano, ancora preferisce lavorare con una forgia a carbone.

L’interesse di Keeslar per la lavorazione delle lame è cresciuto in modo esponenziale quando ha incontrato il leggendario coltellinaio Bill Moran alla fine degli anni ’70. In un meeting di forgiatura in Arkansas, Moran dimostrava le tecniche di forgiatura del Damasco

Keeslar è stato colpito da questo. Tornò a casa e iniziò a forgiare le sue lame di Damasco. “Non è stato così facile come Bill ha fatto sembrare”, dice, ma presto anche Keeslar diventò molto abile nella forgiatura del damasco. Più tardi, lui e Moran, uno dei quattro fondatori della prestigiosa American Bladesmith Society, divennero amici intimi. Keeslar entrò a far parte dell’ABS nel 1985 e sei anni dopo Bill lo volle  nel consiglio di amministrazione. Da quel momento, Keeslar ha ricoperto la carica di presidente due volte ed è rimasto nel consiglio ABS per 25 anni.

Una delle caratteristiche più distintive del lavoro di Keeslar è l’intarsio elegante e finemente dettagliato in filo d’argento. Nel corso del tempo, ha sviluppato il proprio sistema per bloccare il pezzo in posizione. Usava  una palla da bowling con parte della sfera tagliata e appiattita per ospitarla ed inserirla in  una morsa. L’ attrezzo inventato da lui venne poi usato da molti incisori negli anni a venire

La tecnica del riporto del filo di argento è basilare nei suoi manici. Utilizzava  svariati tools con piccoli scalpelli fini e di varie larghezze e incastonava nei manici il filo di metallo.

Keeslar ha anche introdotto uno stile unico di fabbricazione dei coltelli. Il “Brut de Forge”, che tradotto vagamente dal francese  “grezzo e incompiuto”. Implica la forgiatura rapida, ma precisa, di lame, generalmente ricavate da vecchie lime. La finitura finale  non passa attraverso la lucidatura finale. Spesso si evidenziano sul piatto di lama ancora i segni del martellamento del pezzo incandescente evidenziando così una guida visiva di come le lama veniva creata . Insegnò questa tecnica in tutto il paese e nel mondo. In realtà il termine francese “brut de forge” non è chiaro se sia stato coniato da Keeslar o da altri forgiatori come Bernard Bertolus ed Henri Viallon. Certamente Keeslar per la sua fama mondiale ha influito molto allo sviluppo di tale tecnica. Del resto Keeslar ha subito anche l’ influenza della coltelleria del centro europa in particolare di quella francese e belga

Il suo stile di coltello preferito, che ha amato fin dall’infanzia, è la lama della leggenda, il Bowie. Keeslar  era uno studioso di storia, e rimarca  che questo tipo di coltello, che tendiamo a pensare come unicamente americano, può essere fatto risalire nei secoli  alle corte spade degli antichi fanti romani.

Molti artigiani tendono a non svelare le loro tecniche di lavorazione sui loro metodi; Keeslar è l’antitesi. Si diverte sinceramente a condividere le sue conoscenze in tutti gli aspetti della costruzione dei coltelli. Il suo insegnamento va oltre i video di YouTube e le lezioni nei work shop. Sotto l’egida dell’ABS, ha scritto e pubblicato tre eccezionali libri illustrativi splendidamente illustrati che spiegano  ogni dettaglio della sua arte, dalla lavorazione di lame, guardie e manici, alla creazione di bellissimi foderi, alla tecnica del Brut de Forge.

Nel corso degli anni, la fama di Keeslar si è diffonde all’estero. Sua moglie, Suzanne, era una professoressa universitaria francese che dirigeva un programma di studi estivi in ​​Francia. Negli anni successivi, Keeslar si trasferì in Francia dove incontrò una fiorente comunità di coltellinai nella città di Thiers.. “Thiers è stato il centro di posate e coltelli della Francia dal 14° secolo”, spiega, “e i produttori erano molto aperti all’apprendimento di nuovi modi di fare le cose. Questa è la missione dell’ABS, e la missione anche di Keeslar”.

Per 25 anni, Keeslar ha fatto dimostrazioni di forgiatura ed esposto i suoi coltello al Thiers Knife Show, mostra ancora oggi di fama internazionale. In cambio del suo contributo alla produzione di lame francese, divenne l’unico americano ad essere nominato membro onorario dell’élite Confrérie du Couteau de Thiers, un’antica società dedita alla forgiatura delle lame.

Keeslar ha sostenuto con entusiasmo la creazione di scuole di forgiatori collegate con l’ ABS in diversi stati americani  e all’estero, tra cui Belgio e Sud Africa. Oggi lui e Suzanne hanno una residenza estiva in Borgogna.

Durante la sua lunga carriera, Keeslar è stato descritto in numerose pubblicazioni e ha ottenuto alti riconoscimenti. Nel 2013, è diventato il primo coltellinaio a ricevere l’esclusivo Premio Aldo ed Edda Lorenzi, “Premio per la dedizione nell’insegnare e guidare i colleghi coltellinai nell’arte di creare coltelli”. Tre anni dopo, l’ABS gli ha conferito l’American Bladesmith Society Exceptional Lifetime Achievement Award, “in riconoscimento della sua devozione disinteressata e del servizio esemplare all’American Bladesmith Society e al mondo dei coltelli custom e per il suo costante supporto e guida di questa eccezionale organizzazione che  ha così incrollabilmente sostenuto per un quarto di secolo”.

Nessun onore, tuttavia, è più prestigioso del premio ricevuto al Blade Show di Atlanta, il più grande della nazione, a giugno. Blade Magazine, la “bibbia” di coltellinai, collezionisti e appassionati, seleziona annualmente uno o due coltellinai da inserire nella sua Cutlery Hall of Fame, e Keeslar è stato inserito in una cerimonia durante lo show. Come descritto, “La Blade Magazine Cutlery Hall of  Fame è il più alto riconoscimento del pianeta per le persone che dimostrano contributi eccezionali nel mondo della coltelleria”. Scrive uno dei sostenitori di Keeslar a Blade, Keeslar “ha fatto più per l’ABS di qualsiasi persona oltre al defunto Bill Moran”. Un altro afferma che Keeslar “è il coltellinaio più importante negli Stati Uniti che ha portato  l’attività dei forgiatori in Europa”.

Dopo aver trascorso più di mezzo secolo alla fucina, Keeslar ha rallentato la sua attività a causa di un problema di salute.

Nel maggio 2016 ebbi l’ onore ed il piacere di incontrarlo, insieme a sua moglie allo show di Thiers. Un emozione difficile da dimenticare….

Logan Pearce .Trasformare chiavi inglesi in coltelli

Logan Pearce è un fabbro di terza generazione.

Logan rilevò l’azienda di famiglia quando suo nonno Perry morì il  22 agosto 2005.

Suo nonno, Perry Pearce, iniziò a produrre coltelli negli anni ’70. Negli anni ’80, Perry entrò nella  l’American Bladesmith Society sotto la guida di Jerry Fisk e Greg Neely




Ma torniamo a Logan, il nipote….




All’età di 12 anni ha iniziato a realizzare damasco.
 Logan Pearce porta avanti la tradizione di famiglia di creare coltelli da oggetti di uso quotidiano. Pearce meglio conosciuto per la creazione di coltelli creati e donati ai   presidenti degli Stati Uniti d’America, leader stranieri.

Logan è riconosciuto per avere inventato la creazione di coltelli da chiavi inglesi, coltelli da bulloni, coltelli da ferri di cavalli e molti altri che hanno ispirato migliaia di produttori a dedicarsi alla produzione di coltelli. Questa tipologia è stata chiamata Remnant

Logan è il primo coltellinaio americano a fare la filigrana russa sui coltelli ed è solo 1 dei 6 coltellinai al mondo capace a farlo.

Logan è anche il creatore del “Sharpest Man Contest”, una competizione di taglio bowie, in cui i produttori mostrano le prestazioni dei loro coltelli.

I suoi coltelli sono stati usati sullo schermo di tutto il mondo in oltre una dozzina di film e videogiochi. Logan ha lavorato con Disney, Ubisoft, EA, Warner Bros., Columbia Pictures e Bethesda Game Studios.

Nel 2017, Logan è diventato il promotore della mostra in   Arkansas.

James Jim Schmidt – Il gigante buono –

Ha cominciato a fare i suoi coltelli con il metodo di asportazione ( stock removal) ancora prima del 1975. Poi conobbe Bill  Moran. Moran, guardando i coltelli di Schmidt gli disse:

“Tu hai tanto talento e fantasia per fare coltelli in stock removal, devi fare il forgiatore.”

E così Jim cominciò la sua attività di forgiatore.

Oltre a realizzare meravigliosi coltelli, Jim era meglio conosciuto come uno dei primi maestri di Damasco e un mentore di molti ottimi fabbri di lame attuali, tra cui Barry Davis e Dellana, Steve Schwarzer solo per citarne alcuni




I suoi coltelli sono sempre fatti interamente da lui compreso incisioni
Jim Schmidt è stato uno dei coltellinai più influenti e ammirati di sempre. Ha insegnato a molti coltellinai prima della sua morte nel 2000.

Artista a tutto tondo, forgiatore, coltellinaio, pittore. Nei suoi disegni si può anche ritrovare l’ ispirazione ai Goblin che poi riprenderà sui suoi coltelli.

‘Goblin’ è un genere di coltelli reso popolare dal noto maestro Jim Schmidt. Questi coltelli sono realizzati con corna di cervo dove nella rosetta posteriore veniva inciso un volto: il Goblin. Personaggi di fantasia

I Goblin li troveremo poi in seguito sui coltelli di  Larry Fuegen.

Famose anche le incisioni di Schmidt  sui manici come lo snake knives.

Jim ha ricevuto premi e menzioni in tutto il mondo

Best damascus Moran Award

Sicac

Handcrafted Beretta

ECCKS

 e molti altri

Varie le collaborazioni con Dellana




Francesco Pachì ha scritto un bellissimo  libro  che vi consiglio caldamente. Uno stralcio dal suo libro:
 
Jim Schmidt era uno straordinario coltellinaio e, oltre a questo, un uomo straordinario.
Rifiutando di accettare il mondano o l’ordinario, ha dedicato la sua vita di artista alla ricerca della migliore qualità, funzionalità e finitura Forma e funzione. Jim ha utilizzato per i suoi coltelli solo i migliori materiali naturali  per le impugnature e il suo impeccabile acciaio Damasco.
Il suo corpus di opere testimonia gli alti ideali che Jim ha difeso, inclusa la sua forte convinzione nel concetto di paternità esclusiva.
Jim è stato un padre, un mentore, un artista e un modello per molti nella comunità dei coltellinai e nella vita. Sempre pronto ad aiutare gli altri, a condividere le conoscenze con coloro che sono sinceramente interessati a migliorare le proprie abilità di coltellinaio, era un insegnante, un critico e un grande amico. Il suo carattere personale traspare negli squisiti coltelli che ha lasciato e nelle vite che ha toccato. Nei coltelli stessi, la bellezza, il fascino e l’incredibile maestria hanno fissato uno standard da emulare.
Ricordare il modo in cui viveva Jim ha motivato gli altri a seguire la via che aveva tracciato.
Jim-Schmidt-libro. Lo scopo di questo libro è quello di rendere omaggio alla vita e al lavoro di Jim Schmidt, fornendo a coloro che lo hanno conosciuto e che hanno ammirato la sua maestria nel corso degli anni un volume completo che cattura l’essenza della sua filosofia di vita e della produzione di coltelli mentre presentando anche il suo corpo di lavoro in fotografie vivide e rivelatrici e testi vivaci. Sebbene non sia più con noi, lo spirito di Jim sopravvive, e in qualche modo si spera che questo libro catturi qualcosa di quella persona unica, qualcosa della vita e dell’eredità del grande maestro, il gigante buono, l’incomparabile Jim Schmidt . Un eccezionale coltellinaio a sé stante.
Francesco Pachì si è affermato come uno dei principali fotografi al mondo di coltelli personalizzati. Il suo uso di luci, ombre e sfondi innovativi fornisce prospettive visive uniche e straordinarie sulle opere dei grandi coltellinai. Francesco ha dedicato il suo tempo, talento e tesoro alla produzione di questo libro che commemora la vita e l’opera dell’incomparabile Jim Schmidt. In queste pagine, ha svolto un lavoro ammirevole nel catturare la bellezza senza pari dell’eredità del grande maestro.

Samuel Bell

Samuel Bell (1798–1882) nacque in Pennsylvania e in seguito si trasferì a Knoxville, nel Tennessee. Bell lavorò in una fabbrica di armi all’età di 14 anni, fabbricando spade da usare durante la guerra del 1812. Sebbene abbia ricoperto due mandati come sindaco di Knoxville tra il 1840 e il 1845, Bell divenne noto soprattutto per il suo lavoro di argentiere, gioielliere e orologiaio. Nel 1851, Bell lasciò il Tennessee e si stabilì a San Antonio, in Texas, dove gestiva un negozio vicino ad Alamo fino alla sua morte nel 1882.

Sebbene abbia realizzato i suoi primi coltelli a Knoxville, nel Tennessee, nel 1852 produceva coltelli a San Antonio. Due dei suoi figli erano nei campi d’oro della California e sulla base di lettere di famiglia, stavano spedendo Comstock Silver a casa per il padre per fare coltelli e foderi. Il figlio Edward stava prendendo ordini per coltelli montati in argento in California. C’è un noto coltello a campana da presentazione del Congresso della California intorno al 1862 al generale dell’Unione R. B. Ayres che è la data più probabile di questo coltello. Un articolo del 31 dicembre 1935 sul San Antonio Express sottolinea l’importanza e l’opportunità dei coltelli Bowie di Bell durante i primi anni a San Antonio. “Nell’anno 1852, quando San Antonio era ancora una piccola comunità di meno di 5.000 cittadini, Samuel Bell e i suoi due figli, David e James, fondarono quella che oggi conosciamo come The Bell Jewelry Company… The Bells divenne presto nota per la sua squisita artigianato e molti preziosi cimeli. In possesso di alcune delle famiglie pioniere di San Antonio rappresentano l’artigianato dei Bells… Lui (Samuel) aveva un lato più severo, e questo era dedicato alla fabbricazione del famoso coltello Bowie. Come in gioielleria, un coltello Bowie con il marchio di Samuel Bell era considerato il meglio che potesse essere assicurato. Bell è diventata famosa per la sua pregevole fattura, la qualità dei suoi materiali e gli squisiti gioielli che sono stati prodotti qui, e uomini famosi come Robert E. Lee, U.S. Grant e Jefferson Davis sono annoverati tra i clienti…”. Nella recente mostra monumentale del coltello Bowie del 2014 presso lo storico Arkansas State Museum, è stata esposta la maggior parte dei migliori coltelli Bowie americani assemblati da note istituzioni e collezionisti. Otto Bell Bowie di tutti i generi sono stati esposti insieme e nessuno ha firmato come soggetto “S. BELL SAN ANTONIO, TEXAS”. Ci sono circa 25 coltelli Bowie realizzati da Samuel Bell e di questi solo sette sono noti con manici e foderi in argento. L’incisione di Samuel Bell è nota su tutti questi coltelli, anche se ognuno è un pezzo d’arte unico con diversi disegni su impugnatura, guaine, frof button (una specie di alamari) e guardie incise.

RARO ED UNICO COLTELLO BOWIE CON MONTAGGIO IN ARGENTO SAMUEL BELL SAN ANTONIO.

Questo coltello è classico nella sua configurazione da 13 “complessivamente con una lama 9″ che si adatta alla guaina d’argento con dentellatura per un bordo superiore affilato di 4-1/2”. Il design della lama di Bell è unico con un lato totalmente piatto e l’altro lato a sciabola con un caratteristico “falso bordo” più pieno e affilato. Samuel Bell è senza dubbio tra i più raffinati e unici artigiani di coltelli Bowie conosciuti in America e anche un noto fabbro d’argento anteguerra. CONDIZIONI: Nel complesso da molto buone a fini. Il coltello non è stato pulito e “come trovato”. Impugnatura e fodero in argento hanno una patina scura con numerosi piccoli graffi, graffi e ammaccature che non influiscono sull’estetica o sull’incisione. La lama mostra ancora aree di lucidatura originale con la vecchia affilatura (la lama è estremamente affilata). Le incisioni sono tutte belle e facilmente distinguibili. Le tre iniziali su un lato dell’impugnatura sono state “graffiate” in modo tale da non essere distinguibili. Anche il marchio di San Antonio nel marchio del produttore è stato graffiato, tuttavia la marcatura è ancora abbastanza distinguibile. L’argento ha una patina scura e potrebbe essere facilmente lucidato fino a renderlo brillante in modo tale che il marchio dei produttori appaia abbastanza nitido. Lama e coltello potrebbero essere lucidati e ripristinati in condizioni “come nuove”, cosa che oggi è popolare tra molti collezionisti, ma non alcuni puristi, ma questo è l’unico esempio come questo. 8-76409 JS (45.000-65.000)

Questo coltello appena scoperto è l’unico esempio di proprietà privata. In realtà, questo è solo il secondo coltello contrassegnato con firma, città e stato. Sono tre coltelli conosciuti semplicemente firmati “S. Bell”. L’altro coltello completamente firmato è in un’importante famiglia di San Antonio (vedi file di provenienza) con un’interessante storia del 1862 e non sarà mai venduto. Se vuoi l’unico Samuel Bell Bowie completamente firmato, questa è la tua unica opportunità. Ad accompagnare questo coltello c’è un ampio file di documentazione su Samuel Bell e i suoi coltelli Bowie.

East Tennessee Daga Samuel Bell della metà del XIX secolo con moneta d’argento e impugnatura in avorio. Fodero per monete in argento con fine incisione a volute, tratteggiate e ondulate, foderato in pelle. Lunghezza della lama: 6 7/8″. Lunghezza totale con fodero: 11 1/4″. Provenienza: Collezione privata.

Circa 1865. Bellissimo coltellino Bowie fatto per portare in cerimonia, non per combattere. Questo sarebbe stato indossato quando un uomo era vestito per occasioni importanti. Firmato “S. Bell” sul fodero d’argento della moneta per Samuel Bell. Ha una lama a punta di lancia con cuneo su entrambi i lati. Conserva ancora il 30% di finitura lucida originale. Impugnatura supporti per monete in argento e protezione a croce piccola. Tutti i supporti hanno la classica pergamena Bell e l’incisione floreale. Le squame in madreperla sul lato destro hanno un pannello rettangolare rialzato e impreziosito dal suo caratteristico intaglio a scacchiera, e il pannello di sinistra ha un centro rettangolare rialzato senza intagli. Fodero in argento massiccio con foglia incisa intorno al bottone, anch’essa incisa. Il design di questo pezzo è lo stesso di altri coltelli firmati realizzati da lui mentre risiedeva in Texas. Lunghezza lama 6 – 1/4″ Lunghezza Totale: 10 – 3/4″

PREGIATO COLTELLO DA BOWIE AMERICANO DI INIZIO XIX SECOLO ATTRIBUITO A SAMUEL BELL, SAN ANTONIO, TEXAS.

Questo raro coltello montato in argento con moneta americana è stato senza dubbio realizzato intorno al 1810. Le iniziali scritte “TEW” trovate sullo stemma di questo esempio sono praticamente identiche a un altro esemplare identificato realizzato intorno al 1812 per l’ufficiale della 17a fanteria degli Stati Uniti che è stato reclutato dal Tennessee, Pennsylvania e Ohio nel cortile di Samuel Bell in questo momento. Samuel Bell è stato probabilmente il produttore di coltelli più dotato che l’America abbia mai conosciuto. I suoi prodotti finali realizzati alla fine della sua carriera principalmente a San Antonio, in Texas, rappresentano le lame, i manici e i foderi più raffinati, tutti montati in argento e di forma unica. Il defunto Mr. William Williamson, studioso di coltelli di Bowie e autorevole ragione che questo esempio è stato attribuito a Samuel Bell sulla base di un coltello quasi identico donato al Museo di San Antonio nel 1932 da Samuel Cummings Bell, che è stato attribuito come realizzato da Samuel Bell per Maggiore Brahan nel 1853. Sebbene sappiamo che questi coltelli sono molto precedenti, più tipicamente intorno al 1812 sulla base di un esempio con iscrizione simile citato. Sappiamo che Samuel Bell nacque nel 1798 e nel 1806 fu apprendista nella fabbricazione delle armi. Necrologio pubblicato a San Antonio, 3 marzo 1882, Evening Light volume II, numero 36; “Sig. Bell nacque nella contea di Washington, in Pennsylvania, il 15 luglio 1798; all’età di otto anni fu apprendista in una fabbrica di armi a Pittsburgh, e divenne un abile operaio nella fabbricazione di lame; costruì spade per la guerra del 1812. Nel 1819, nel suo ventunesimo anno, fu colto dallo spirito di avventura e fece il viaggio per via d’acqua nel grande sud-ovest, e scelse la sua casa a Knoxville, nel Tennessee, tornando un anno dopo a Pittsburgh per la moglie di sua scelta. Il signor Bell risiedette a Knoxville fino al 1851, essendo impegnato nella manifattura di gioielli, argenteria e lame fini”. Indipendentemente dalla storia, questo era uno dei coltelli preferiti di Mr. Williamson ed è raffigurato a novembre/dicembre. Rivista Blade 1987. Williamson ha anche scritto e scritto: The Rich Legacy of Samuel Bell. Per leggenda questo coltello era di proprietà di Samuel Cleage, costruttore pioniere di Atene, Tennessee. PROVENIENZA: Collezione William Williamson; Blade Magazine novembre/dicembre 1987; Lotto #3754, Butterfield’s 1-28, 1997; Collezione Paul Tudor Jones II.

Circa 1830-40. Lama a punta di lancia con supporto forgiato, filo falso non affilato e rettificato da entrambi i lati. Impugnatura in ebano con pannelli rialzati a scacchi sui quattro lati, spille in argento intarsiate sul dritto e sul rovescio, ghiera e pomolo in argento a moneta incisi con motivi fogliati. Fodero originale in argento inciso con alamaro e punta a sfera. Lama con graffi di affilatura e leggere macchie, rimane un po’ di lucidatura originale. La maniglia è incrinata longitudinalmente sul retro. La guaina è in ottime condizioni. Ex. Dave Kleiner, collezioni Mike Worley. Pubblicazioni: “Knives by Samuel Bell, San Antonio’s Adopted Son”, Spring 2000 Texas Gun Collector, p.63 (di prossima pubblicazione) “A Sure Defense: The Bowie Knife in America” di William B. Worthen e Mark D. Zalesky (2017) , pp.278-279 Mostre pubbliche: esposte alla mostra “A Sure Defense: The Bowie Knife in America” ​​dell’Historic Arkansas Museum, dicembre 2013 – giugno 2014. Sebbene non firmato, questo coltello è stato originariamente scoperto nella Carolina del Nord ed è attribuito a Samuel Bell durante il periodo si trovava a Knoxville, nel Tennessee. Lunghezza lama 10″ Lunghezza totale 14-7/8″

Michael Price

Nato a Limerick, in Irlanda, Michael Price era figlio di un noto coltellinaio irlandese. Cercando di sfuggire alle squallide condizioni dell’Irlanda, scelse di immigrare in America dove si sarebbe affermato nell’arte insegnatagli da suo padre. Price emigrò a San Francisco, in California nel 1860. In quegli  anni un uomo della sua abilità e talento con l’acciaio  nella costruzione di coltelli era il benvenuto ed avrebbe così dato vita alla sua scalata  nella coltelleria.

Breve premessa per collocare il periodo…

“San Francisco è stata fondata il 29 giugno 1776 da coloni spagnoli. La corsa all’oro della California del 1849 portò una rapida crescita mentre i cercatori di tesori si riversavano nell’area in cerca di fortuna. Le scoperte d’argento hanno ulteriormente determinato un’impennata della popolazione. Orde di persone attraversavano la città, l’illegalità era comune e parti della città hanno acquisito notorietà come rifugio per criminali, prostituzione e gioco d’azzardo. In questo contesto, per i signorotti della città, giocatori d’azzardo, negozianti e banchieri era fondamentale avere con se un coltello per difendersi.” Nasce così l’ “old San Francisco style” nella coltelleria con coltelli spesso impreziositi da manici con materiali pregiati e con pietre preziose, lame da difesa  ed offesa come le push dagger. Nel contempo i coltelli grossi da campo e coltelli da caccia erano fondamentali per esplorare gli ambienti ostili abitati da animali feroci e popolazioni selvagge.

Price arriva a San Francisco nel 1856. Sembra che abbia iniziato a lavorare come idraulico. Price iniziò poi in seguito a produrre coltelli nel 1858. Espone alla primissima Fiera della Meccanica a San Francisco, dove pubblicizzai suoi coltelli e le qualità altissime dell’ acciaio usato. I coltelli venivano forniti con foderi in pelle e / o metallo sagomati, clip per cintura spesso le sue impugnature avevano la classica parte terminale a bulbo, cosa che verrà riprodotta spesso nei decenni a venire anche da molte altre ditte e coltellinai. I coltelli da lavoro (camp e caccia) avevano spesso manici in cervo

Nel 1859, Price apre il suo primo negozio coltelli  all’angolo del negozio di armi da fuoco di A.J. Taylor. Taylor era un popolare trafficante d’armi che vendeva, tra le altre armi da fuoco degne di nota, il famosissimo derringer. Un cliente disattento, secondo la leggenda di San Francisco, accidentalmente sparò in faccia a Taylor mentre maneggiava una delle sue armi. Malgradi il grave incidente Taylor sopravvisse . Nel 1860, Michael Price stava rapidamente diventando un famoso coltellinaio californiano. Ha progettato e realizzato di tutto, dalle lame multiuso alle push dagger di prima classe dei giocatori d’azzardo suo è anche il popolare coltello in stile Bowie. Suo padre, che si era specializzato nella lavorazione di coltelli per i suoi clienti irlandesi, presto si unì al figlio. Si diceva che un Bowie Price fosse in grado di attraversare una pila di tre dollari d’argento senza comunque perdere le sue caratteristiche di taglio e punta.

Si specializzò anche nei coltelli da campo e da caccia i quali dovevano essere usati duramente da cacciatori di bufali, minatori, pistoleri, allevatori di bestiame e quei pionieri che viaggiavano verso il nord ed in Alaska. Il perfetto bilanciamento di un coltello da campo Price diventò  leggendario intorno ai fuochi da campo in tutta la frontiera.

Michael Price Sr. ha instillato in suo figlio il dono di un design premuroso ma elegante per i suoi coltelli e altri prodotti affilati, come il popolare rasoio a mano libera Price. Padre e figlio riuscirono a trovare il compromesso perfetto tra lama affidabile e manico ergonomico pur mantenendo un ottimo bilanciamento del coltello. La loro lavorazione, i materiali utilizzati, il trattamento termico e la tempra e la corretta geometria della lama per ogni tipo di coltello hanno reso un coltello Price unico tra tutti gli altri. Un coltello Price originale si adatta alla mano come un guanto su misura e diventa un’estensione per chi lo impugna.

Michael Price Jr. ha trovato il suo spazio nella coltelleria creando quelli che oggi vengono comunemente chiamati “coltelli d’arte” a quel tempo (old syle San Francisco). Lavorava  con materiali esotici come l’avorio e l’ abalone. Le sue capacità orafe  di fondere oro e argento, impreziosivano parti della guardia, il butt cap e partidel fodero . Creando così pezzi unici e preziosi indirizzati ad una clientela .Anche i gioielli e le pietre preziose diventerebbero un marchio decorativo di Price. Oggi, i coltell di  Price raggiungono prezzi astronomici all’asta

Michael Price è senza dubbio il più noto produttore di “California Knife” del 19° secolo. I suoi California, o “San Francisco Bowies” come vengono comunemente chiamati, sono unici nel loro design per includere foderi metallici e clip per cintura sagomati.

Molti coltellinai e marche industriali ancora oggi ricopiano le mitiche ed uniche linee che Price originariamente creò. Tanto per fare un esempio

Al Mar, Bill Bagwell, Bill Moran, Gil Hibben reinterpretarono in modo magistrale le sue line che ancora oggi sono attuali.

Michael Price morì nell’aprile del 1889, quattro anni dopo suo padre. Tuttavia, il loro lavoro continua a vivere nelle collezioni di tutto il mondo.

Bibliografia

https://frontierpartisans.com/21501/san-francisco-steel-the-legendary-knife-lore-of-michael-price-

https://frontierpartisans.com/21501/san-francisco-steel-the-legendary-knife-lore-of-michael-price-knives/
https://frontierpartisans.com/21501/san-francisco-steel-the-legendary-knife-lore-of-michael-price-knives/
https://frontierpartisans.com/21501/san-francisco-steel-the-legendary-knife-lore-of-michael-price-knives/

https://www.bladeforums.com/threads/who-was-michael-price.228642/

L’ immortalità del merendino

Ore 5,40. Mi faccio un caffè. In genere faccio colazione con caffè nero e un pezzo di dolce, spesso fatto da mia moglie. Questa mattina però non c’è niente da mangiare.Ho fame, non mi va di iniziare la mattina solo con l’ amaro del caffè, ho bisogno di qualche cosa di dolce che mi tolga quel retrogusto acido del caffè. Poi dopo colazione mi accenderò come di consueto un sigaro.Devo trovare qualche cosa di solido per accompagnare il caffè. Apro la dispensa, comincio a cercare. Un pacco di biscotti, un Mulino Bianco qualsiasi, niente, non trovo niente. Allungo gli occhi nella parte più posteriore degli scaffali, quella zona dove viene stivato, zucchero farina e scatolette. Quella zona che resta per anni inesplorata. Trovo un contenitore con dentro scatolette di tonno, non so perchè mi viene da guardare dentro , trovo un inaspettato merendino.Avete presente quei sacchetti trasparenti dove dentro c’è un simil plum cake? Quei sacchettini gonfi che da bambino li schiacciavi in mano e si aprivano scoppiando con un poff sordo.Non mi piacevano neppure da piccolo, li associo ad una gita scolastica dove un bambino l’ aveva vomitato sul pulmann e l’ odore mi è rimasto nel naso per tutto il giorno. Che schifo.In dispensa non trovo altro, il caffè sta cominciando a freddarsi, devo prendere una decisione.Schiaccio l’ involucro trasparente e … poff il merendino si apre e sprigiona il suo “aroma” di vomito.Non è cambiato da quando lo mangiavo da piccolo, stesso odore, stessi pezzettini di cioccolato stesso pirottino di carta dove la parte più croccante e più buona del merendino resta attaccata alla plissettatura, sei costretto a leccarti l’ interno del pirottino, se vuoi mangiarti tutto il dolce.No, non è cambiato, stesso sapore e stesse sensazioni. Questa mattina va così. Un salto indietro nel tempo.Finisco di masticare l’ ultimo boccone e l’ occhio mi cade sull’ involucro trasparente. Totalmente anonimo, non c’è una marca, un indicazione di calorie, non c’è niente.Solo una data, stampigliata la scadenza: 15/04/2012. Ho mangiato un “qualcosa” che era scaduto quasi 10 anni, solo la data a testimoniarlo. Le qualità organolettiche sono rimaste immutateNon è cambiato niente,faceva schifo appena confezionato, fa schifo ora, 10 anni dopo la scadenza.Questi hanno scoperto l elisir dell’ immortalità e non se ne sono ancora resi conto

Il Dr. Jim Lucie , il medico di Bill Scagel

Il Dr. Jim Lucie , il medico di Bill Scagel

Dr. Jim Lucie: medico, veterano, autore, collezionista e fabbro. Nato nel 1928, si è pagato la scuola di medicina lavorando come operaio siderurgico insieme a suo padre, raggiungendo il grado di operaio siderurgico. Ha aperto un piccolo studio medico a Fruitport, nel Michigan, dove abitava il leggendario Bladesmith Bill Scagel.

I due si sono conosciuti quando Scagel aveva 82 anni. Jim ha iniziato come medico di Bill, e alla fine è diventato amico del burbero e solitario Scagel. I due hanno trascorso innumerevoli ore insieme nel laboratorio di Scagel, ma Jim Lucie è diventato coltellinaio solo  molti anni dopo la morte di Scagel nel 1963. Ha comunque accumulato una vasta collezione di coltelli e manufatti Scagel, che ha felicemente condiviso con la comunità dei collezionisti, aiutando a cementare l’eredità di Scagel.

Quando cominciò a cimentarsi nella costruzione di coltelli venne prese sotto l’ ala del MASTERSMITH Bill Moran. Fu sotto la guida di Bill al Rochester Institute of Technology. Lucie fu lì che iniziò a forgiare lame.

Jim ha continuato a fare coltelli per tutto il resto della sua vita e a raccontare al mondo la storia di Bill Scagel. Ha scritto un libro su Scagel e dopo il suo pensionamento ha donato tutti i suoi strumenti e attrezzature all’ABS per aiutare le generazioni future a imparare il mestiere. È morto il 3 marzo 2020.

Ecco qui la traduzione del pezzo  Sulle tecniche

”                  Dr Jim Lucie


“Procedura riservata alla costruzione di coltelli forgiati in stile Scagel e ai collezionisti di Coltelli Scagel “

      Tecnica di finitura di Lucie
Ci sono svariate tecniche per dare una buona finitura ad un coltello ,nel corso degli anni penso di averle provate tutte .
La maggior parte dei metodi utilizzati dai coltellinai produce buoni risultati ed hanno dei vantaggi ma , almeno per me , sono state fonti di problemi .
Il primo problema che ho riscontrato è stato quello della lucidatura, non importa con quanta perizia e e attenzione si usi la lucidatrice, sembra comunque esserci una qualità che sminuisce il risultato definitivo che si vorrebbe ottenere .
Per la finitura delle pietre utilizzo le pietre .
Per aver imparato questo metodo devo ringraziare il grande armaiolo e coltellinaio del Kentuchy Mr. Judson Brennan . Non ho mai visto finiture così belle come quelle viste nelle sue armi da fuoco e nei suoi coltelli .
Questa tecnica non è per tutti .
A molti coltellinai non interessa arrivare a questo livello di finitura . Fa perdere molto tempo e qualsiasi scorciatoia utilizzata diminuisce il risultato della finitura
Dato che io realizzo solo coltelli in stile Scagel con molatura convessa ci sono tre parti di cui tenere conto :
1 la lama
2 la parte assemblata in dischi di cuoio
3 il corno sia esso la corona  , l’impugnatura o la biforcazione .                                                       


            LA LAMA

Finisco la molatura con la carteggiatrice con una grana 400 con linee di molatura verticali( cioè perpendicolari al filo )
Comincio con una pietra Gesswein EDM grana 320, andando in senso orizzontale .(cioè parallelo al filo ) .La misura di queste di queste pietre è 1/4x ½ x 6) u utilizzo detergente 409 invece dell’ olio per le grane medie .
L’ illuminazione  è molto importante  ,utilizzo una lampada che contiene si lampadine a fluorecenza sia lampadine a incandescenza.
Continuo con questa pietra in senso orizzontale sino a che tutte linee verticali non sono sparite . Continuo poi con una pietra EDM grana 400 con un’angolazione di 60 ° rispetto a quella di prima .
Vi chiederete come mai utilizzo una grana 400 dopo una grana 320.
Questo è un passaggio molto importante , poi dopo la 400 devo procedere con una 600 ,se la usassi dopo la 320 , sarebbe un divario troppo grande .
La 600 viene passata orizzontalmente fino a che i segni della 400 non sono scomparsi .
Dopo passo ad una 900 e poi alla 1200 alternando le direzioni come sopra  .
Dopo con una carta 1000 passo la lama in senso verticale , poi carta1200 passata orizzontalmente .
Ora esaminate attentamente la lama da diverse angolazioni sotto alla luce per verificare l’eventuale presenza di righe di grane precedenti .Applico il logo mediante elettroincisione , ripulisco con Rolite o simicrome faccio un calzino di carta alla lama per proteggerla. A questo punto la lama è finita .
Dopo aver brasato la guardia e dopo che tutte le aree di saldatura sono state pulite .
Dopo bisogna tornare ad una grna1200 per eliminare i graffi che sono stati fatti nella giuntura tra lama e guardia durante la  pulitura della guardia. 
Per fare ciò utilizzo un blocco di gomma rigido con una estremità tagliata 45° o 60 °  taglio molto netto) lungo  ½ x2x6 . Taglio un pezzo di carta abrasiva largo 2 e lungo 6 e lo avvolgo intorno al blocco di gomma tagliato con angolazione di 60°. Si incomincia a tirare con passate dritte dalla giunzione tra lama e guardia per tutta la lunghezza fino alla punta, facendo scorrere la carta di circa 3 mm ad ogni passata per averla sempre pulita ..Fate questa procedura a secco fino a che tutte linee non sono   
belle omogenee .
A questo punto affilo il tagliente con un sistema multipietra della Norton  usando sia la pietra media , sia la pietra fine . Passo poi ad un acciarino fino a che la linea dell’affilatura non è sparita .
Questo procedimento porta ad una affilatura che di più non può essere  .Usando il sistema di  pietre Norton , si crea la linea della affilatura (bisello secondario ) che non voglio si veda .Negli Scgel originali non si vede la linea dell’affilatura .Utilizzando un pezzo di carta grana 1200 attaccato ad un pezzetto di gomma flessibile , con molta attenzione lo faccio passare su questa linea fino a che la linea non scompare. Passo poi il filo con l’acciarino poichè questo non lascia nessuna linea

               IL MANICO
Mi impegno molto per avere una finitura priva di imperfezioni sul cuoio .
Dato che la pelle è un materiale organico e di  natura animale ci si può imbattere in una serie di contrattempi , quali una porzione più morbida di un pezzo di pelle .
Per questo motivo utilizzo la pelle più dura che posso trovare  ,solitamente quello che si utilizza per le suole delle scarpe .
Dopo aver sagomato nella forma definitiva  lo si incomincia a passare con la tecnica del lustra scarpe co strisce di carta vetrata ¾ partendo da 320 ,400 , 600 ,800, 1000 ,1200 ,1500 Al passaggio da una grana all’altra applico tintura per pelle con pennello , ogni volta che la passo  si formano continuamente delle barbe ( si drizza il pelo , lo stesso procedimento lo si può fare con il legno , tra una carta e l’altra si inumidisce il legno si lascia asciugare   , poi si passa la carta ) .
Questo trattamento conferisce una finitura di livello superiore .
Affinchè le strisce di carta vetrata non si rompano , applico ai fogli di carta vetrata del nastro adesivo e poi taglio delle strisce larghe ¾  .
Passo poi l parte in pelle su una lucidatrice soffice ,alternando pasta rossa a pasta verde  Finisco il tutto con una bella passata di cera  . Preferisco , la Butcher’s wax  ,perchè penso sia la migliore , ma qualsiasi altra cera di buona qualità va bene

            LA PARTE DI CORNO

La parte in corno necessita di essere carteggiata a mano per tutte le grane  , fino alla 8000  1 micron .
Normalmente da qualsiasi rivenditore si può trovare carta vetrata fino alla 2000 ,Ci sono anche carte 4000 (3 micron )  6000( 2 micron ) 8000( micron )  disponibili da” Rio Grande Tool And equipment” .
Questa procedura  fornirà il massimo livello ottenibile per il corno , ma bisogna avere la certezza di aver eliminato tutti i segni delle carte precedenti  di queste ultime carte taglio pezzetti di carta 2 x3 e finisco il tutto con una bella passata di cera .

Eric R Eggly, PointSeven Studios

Un coltello in tasca


Non un coltello da cucina, naturalmente, né un coltello da malavitoso a serramanico. Ma neppure un temperino. Diciamo un Opinel nº 6 o qualcosa di simile. Un coltello che sarebbe potuto appartenere a un nonno ipotetico e perfetto. Un coltello che lui avrebbe tenuto nella tasca dei pantaloni di velluto color cioccolato a coste larghe e che avrebbe tirato fuori all’ora della colazione per infilzare con la punta le fette di salame, per sbucciare lentamente la mela, con il pugno stretto intorno alla lama. Un coltello che avrebbe richiuso con un gesto ampio e cerimonioso, dopo il caffè bevuto in un bicchiere – segnale, per ciascuno, di dover tornare al lavoro.
Un coltello che ci sarebbe parso stupendo da bambini: un coltello per l’arco e le frecce, per foggiare la spada di legno con l’impugnatura intagliata nella scorza – il coltello ritenuto troppo pericoloso dai genitori quando eravamo piccoli.
Ma un coltello per che cosa ? Visto che non siamo più ai tempi del nonno e non siamo più bambini. Un coltello virtuale, dunque, e con un ridicolo alibi: “Ma sì, può servire per un sacco di cose, in gita, durante i picnic, per fare qualche lavoretto se non ci sono utensili…”
Sappiamo che non servirà. Non consiste in questo, il piacere. Un piacere assolutamente egoistico: una bella cosa inutile di legno caldo oppure di madreperla liscia, con un segno cabalistico sulla lama, da veri iniziati: una mano incoronata, un ombrello, un usignolo, l’ape sul manico. Sì, lo snobismo ha sapore se è legato a questo simbolo della vita semplice. All’epoca del fax, è un lusso rustico. Un oggetto a sé, che riempie inutilmente la tasca e che tiriamo fuori di tanto in tanto, non per servircene, ma per toccarlo, guardarlo, per la soddisfazione ingenua di aprirlo e richiuderlo. In questo presente gratuito sonnecchia il passato. Pochi secondi e ci sentiamo al tempo stesso il nonno bucolico con i baffi bianchi e il bambino in riva all’acqua tra l’odore del sambuco. Il tempo di aprire e richiudere la lama e non siamo più di mezza età, ma di due età insieme – questo è il segreto del coltello.


Philippe Delerm 
“La prima sorsata di birra”.