Tutorial per un hamon

Viene bisellata la lama lasciando uno spessore abbondante al tagliente. circa 1,5mm su un foglio lucido viene disegnata la sagoma
su questa viene tracciato il disegno dell’ hamon

viene poi ritagliata la traccia sul lucido e riportata sulla lama. Questo è importante in modo da avere la satanite sui punti precisi di entrambi i lati della lama

a questo punto si comincia:

la giusta consistenza

si lascia asciugare per almeno 24 ore

per la tempra, una volta portata la lama a temperatura viene spenta per 3 o 4 secondi in acqua e poi immediatamente immersa in olio

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Le foto fanno schifo, ho quindi fatto un video …

viene grattata via la satanite

poi subito in forno per il rinvenimento

tolto dal forno e fatto raffreddare si riprende dalle grane grosse fino alle più fini, togliendo  prima il nero dalla lama e poi portando la lama a lucidatura
grana 60

120 e poi 240

poi fino alla 800 o 1000


saldatura della guardia

dopo aver sgrassato perfettamente la lama si passa all’ acidatura
io uso una parte di cloruro ferrico e 5 parti di acqua viene immersa la lama e lasciata per 4 o 5 minuti

la lama viene poi lavata con acquea e sapone ed eliminato tutta l’ ossidazione superficiale che si forma

si ripete il procedimento per 3 volte in modo da permettere al cloruro di marcare sempre più profondamente la lama

a questo punto viene immersa la lama in una soluzione di acqua e bircabonato in modo da fermare l’ azione del cloruro ferrrico


successivamente viene irrorata di olio e impacchettata per una notte con un pò di carta ed abbondante olio

trascorsa la notte si procede alla lucidatura ed evidenziazione dell’ hamon

prima di tutto faccio una passata con ruota di stracci e pochissima pasta per togliere il grosso dello sporco

poi ripulisco meglio con alcool e carta pulita facendo attenzione a cambiare carta appenna si sporca

a questo punto con pasta per carrozzieri ed una panno di lana continuo la lucidatura

notate la differenza di “porosità” dell’ acciaio tra la parte più morbida e quella più dura
la lama finita

Sequenza fotografica della costruzione di un bowie

Dal disegno in carta si passa alla sagoma in alluminio


preparazione della barra con blue steel

riporto del disegno su barra


taglio della sagoma di acciaio

con una punta grossa faccio il raccordo codolo lama

correzione della sagoma con la carteggiatrice


marcatura del centro lama


lavoro a 45° per segnare il centro del filo

 

Comincia la bisellatura (grana 60)

una volta sbozzato il bisello vado a sistemare il piatto di lama

comincio la satinatura a grana grossa (120)

ora la punzonatura

 

Sistemo gli appoggi per la guardia

Comincio a lavorare il bisello per la lunghezza

notare la differenza della raggiatura

qualche passata a grana dine e la lama è pronta per la tempra

Anche se la lama è finita per la tempra prima di metterla in forno devono essere preparate, guardia e manico

 

La guardia

 

qualche altro passaggio.
Prima di mettere in tempra devo sistemare i pezzi del manico in modo da forare il codolo per il pins passante

Comincio a prendere qualche misura

foro il manico

sistemo l’ alloggiamento del codolo

preparo uno spaziatore in corno di bufalo

verifica degli accoppiamenti

aggiungo uno spaziatore bianco e prendo le misure per forare per il pins

bene, in tempra!
con un foglio di acciaio avvolgo la lama

ci aggiungo alcuni filtri di sigaretta per ridurre ulteriormente l’ ossigeno

sigillo con molta attenzione il pacchetto (caramella) aiutandomi con un rullo per schiacciare e far aderire il più possibile il foglio di acciaio alla lama


la lama temprata

 

e dopo la tempra si ricomincia da capo:
si riprende la lucidatura con grana 240 per togliere il nero e poi a salire con le grane

poi si lucida la guardia (solo fino a grana 240) perchè resta più facile la saldatura (attacca meglio)

si controlla la squadra della lama e guardia (quì un ramo laterale è ancora da tagliare…

poi si salda la guardia (flussante argentana, un pennello, una fiaccola ed un filo di ottone per spargere l’ argentana sciolta

 

ora con un tondino di ottone ed una piattina affilata si toglie l’ eccesso

Il manico

prima si disegna la sagoma e poi si scontorna

Incollaggio

aggiungo due spaziatori sottilissimi di foglio di acciaio per ridurre al massimo le tolleranze, in modo che il pins ci entri un pò forzato

si sgrassano e puliscono bene tutti i pezzi con acetone poi si incolla con bicomponente. Metto nastro adesivo sul foro del pins per evitare che fuoriesca la colla mentre riemio il codolo


blocco tutto con il pins

rovescio il coltlello con la punta in basso per l’ asciugatura della collla. la punta in basso durante l’ asciugatura è importante in modo che se si ha nel codolo una bolla d’aria questa sale. se si tiene il coltello con punta in alto il rischio è che la bolla d’aria si fermi nella giunzione codolo lama (punto critico).

 

ultima fase: la sagomatura del manico

comincio a sagomare la guardia

poi si passa alla parte anteriore del manico

poi si segue verso la parte posteriore

si tolgono poi gli spigoli e si arrotonda

ora sistemo definitivamente la lama, la satinatura finale e poi ricopro la lama. Questa è finita e non verrà più toccata

 

con il Dremel sistemo le curvature della guardia

non amo le le guardie lucidate a specchio. Preferisco fare una satinatura fine. Per questo:
prima lucido la guardia a specchio, dopo averla satinata con grana fino alla 1200 uso la ruota di stracci e poi successivamente satino nuovamente a grana 1200 o 2000


nel manico c’è una fissurazione del legno
per ripararla:
prima si passa il manico a grana fine (400 o 600), poi si mette una goccia di cianoacrilato e prima che asciughi si carteggia a grana fine in modo che la polvere di legno si impasti ed entri nella fessura. Si ripete il procedimento per diverse volte fino a farla sparire


lucidatura finale

Il bowie finito


Acciaio sleipner spessore 6,5 mm.
Lunghezza totale 38,5 cm. Lunghezza lama 23,5 cm.
Manico: Desert ironwood e spaziatore di bufalo nero.
Guardia in acciaio
Fodero in cuoio by Kiara

Sequenza fotografica della costruzione di un fodero con inlay

preparazione del modello in carta

il paralama

dalla carta al cuoio

bagnare la pelle per trasferire il disegno

preparazione del laccio

la pelle di razza viene lasciata una notte intere a bagno per renderla morbida e lavorabile

lucidatura del bordo interno

la pelle di razza è molto dura e deve essere assottigliata e tolta la parte cheratinosa per poter essere cucita

vengono allargati i fori per permettere la cucitura

Decorazione con punzoni a piacere

creazione del bordo superiore e rivestimento interno

rifinitura dei bordi del fodero

Il fodero finito

Kris

Il kris (o Keris) è un tipico pugnale malese,  originario di Giava, con lama a forma di onda che evoca il serpente Naga (nella tradizione della Malesia è considerato segno di fertilità).

Nel 2005 l’ Unesco ha dato il titolo “Capolavoro del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità” ai kris di Indonesia. In cambio, l’Unesco ha invitato l’Indonesia a preservare il loro patrimonio.

Questa lunga daga asimmetrica (circa 60 70 cm) appare a Giava intorno al 15esimo secolo. E’ strettamente correlata con la cultura indonesiana della Malesia e del Brunei. Nelle isole filippine è conosciuto come Kalis.

Le curve della lama dei Kris generalmente possono variare da 3 a 13, ma si trovano lame anche a 29 onde. Sicuramente il numero delle onde deve essere sempre in numero dispari.

Il kris può essere diviso in tre parti:.

Bilah (lama)

Hulu (manico)

Warangka o wrangha (fodero).

Queste parti del kris sono oggetti d’arte, spesso scolpite nei minimi dettagli e realizzati con materiali diversi, in metallo, preziosi o rari tipi di legno, o d’oro o avorio.

Vi è un numero altissimo di combinazioni in questa tipologia di lama. Circa 150 tipi di forme di lama a queste vanno aggiunte una sessantina di variabili sui disegni della decorazione della lama, chiamati Pamur. Queste aiutano spesso a comprendere anche il periodo costruttivo del Kris.

Nella cultura locale, il Kris non è visto solo come un semplice pugnale, ma viene avvolto da una sorta di alone magico, una lama che addirittura si dice che abbia una sua anima. Un oggetto spesso usato nei riti magici e come talismano.

Viene portato al fianco dai soldati di corte, un accessorio per abito da cerimonia, un indicatore di status sociale, un simbolo di eroismo.

Si racconta nei racconti di tradizione popolare di Kris leggendari che possedevano poteri soprannaturali di straordinarie capacità, come i krises di Mpu Gandring, Sari bisbetica, e SETAN Kober.

 

L’ origine della parola kris deriva da un termine locale che significa pugnalare. Il termine kris è più utilizzato in occidente, mentre nella terra di origine viene più frequentemente chiamato Keris. Nelle Filippine viene chiamato Karis o Kalis.

Possiamo risalire alle origini del Kris studiando i bassorilievi e sculture che si trovano nel sud est asiatico. Da qui individuiamo delle primissime lame risalenti ancora all’ età del bronzo dove si ipotizza che tali forme potessero riprendere dei primordiali kris.

Tutavia i primi veri kris si evidenziano in bassorilievi realizzati intorno al 1460. Questi sono molto probabilmente i primi veri Kris. Nel tempio di Sukuh troviamo la scena in bassorilievo realizzato nel 15 secolo dove si vede la fucina di un fabbro e la realizzazione di un kris.

In questo periodo e nei secoli a venire tale coltello viene portato nei viaggi come arma da difesa, utilizzato in guerra assieme ad una lancia e portato nelle cerimonie ed eventi speciali. Spesso in combattimento anche il fodero veniva usato assieme al coltello per parare i colpi del nemico.

Le rotture di queste lame usate in battaglia e le necessarie riparazioni, spesso fatte nella zona dei combattimenti ci hanno portato ad avere molti antichi kris con parti di lama realizzati in uno stile e foderi o manici in stili differenti. Si trovano così per esempio  Kris che possono  avere una lama di Java, un’impugnatura di Bali e un fodero di Madura…..

In molte parti dell’ Indonesia, il kris era la lama di elezione per esecuzione dei condannati.

Il boia si posizionava davanti al condannato posto in ginocchio. Appoggiava una pezza di stoffa tra spalla e la clavicola del condannato. Poi con un colpo deciso affondava il Kris che recideva arteria succlavia e cuore. Portando la morte in pochissimi secondi.

La lama veniva ritratta sempre passando attraverso la stoffa che permetteva l’estrazione della lama già pulita dal sangue.

L’ avvento delle armi da fuoco, riduce sempre di più l’ uso del Kris come arma da combattimento, tuttavia la sua funzione spirituale e cerimoniale continua in tutta la Malesia ed Indonesia fino ai giorni nostri.

 

La lama

Il significato della lama ad onda del Kris non è chiaro, certe teorie dicono che la forma si rifaccia al fuoco e l’acqua; i due elementi presenti durante la forgiatura della lama.

Il Bali kris è associato con il Naga (serpente drago), in tal modo la lama ondulata è simbolo del movimento del serpente. Alcuni KERIS hanno un naga o testa di serpente scolpita vicino alla sua base con il corpo e la coda seguendo le curve della lama alla punta. Un ondulato kris è un naga in

movimento, aggressivo e vivo;. Una lama dritta rappresenta un Naga  a riposo, il suo potere è dormiente ma pronto ad entrare in azione.

Un’altra teoria suggerisce che il disegno della lama ondulato aveva lo scopo di infliggere grave ferita sulla vittima. Tuttavia, nell’ antica tradizione giavanese era comune applicare sulla punta della lama vari tipi di veleni KERIS per dare ancora più letalità al colpo inferto.

 

Manico

Il manico è spesso fatto in materiali pregiati, ornato con inserti in oro e pietre preziose. Quasi sempre scolpita con immagini molto dettagliate. Ha spesso un manico ricurvo  con la parte posteriore del manico che tende ad abbassarsi sotto la linea della lama. Questa forma permette di fare maggior pressione negli affondi con la punta della lama.

 

Fodero

Il fodero spesso riprende i disegni del manico. In genere è fatto il legno, scolpito ed impreziosito con metalli preziosi ed avorio. Come ho detto prima spesso veniva usato in battaglia per incrociare ad X con il kris e parare così i colpi del nemico.

 

 

Il Kris è un coltello che veniva portato sia da uomini che da donne. Quelli delle donne erano però più piccoli e meno impreziositi nei materiali.

Un forte alone di magia avvolge questo tipo di coltello, si dice che venisse usato come talismano con poteri magici, così è avvolta nella magia anche il processo di forgiatura e costruzione del Kris. Nella leggenda si dice che il forgiatore (chimato empu) poteva dare un anima a questa lama e che il Kris avesse capacità di muoversi da solo ed uccidere i nemici.

Spesso il proprietario dormiva con il Kris sotto il cuscino in modo che questi potessero comunicare durante il sogno.

C’è anche la credenza che puntando il Kris verso una persona questa presto morirà, per questo motivo, nelle dimostrazioni di Silat, i maestri prima di iniziare l’ attacco toccano la punta del kris in terra, in modo da neutralizzare questa maledizione.

 

Ho scazzato il forum

Digressione

Ho scazzato il forum

Chiedo scusa a denis se invado il suo campo ma volevo avvertire che Il forum dei bastardoni è temporaneamente chiuso perchè ho giocherellato troppo con l’area amministratore (senza esserne evidentemente particolarmente capace) è ho fatto un casino che forse il prode admin domani  sistema (se non cazzeggia in giro)

Abbiate pazienza a breve si riparte

Per i ceci e il capo cosparso di cenere alla prima occasione

 

 

 

Gli stronzi

Siamo cauti nei giudizi. Prima di dire che uno e’ uno stronzo bisogna leccarlo. (Marcello Marchesi)

E’ inutile continuare a versare Rhum: uno stronzo non diventera’ mai un baba’.

I grandi amori si annunciano in un modo preciso; appena la vedi dici: ‘Chi e’ questa stronza?’. (Ennio Flaiano)

L’uomo non e’ importante che sia tutto d’un pezzo perche’ potrebbe essere un pezzo di merda.

Questo paese e’ cosi’ coerente che, un giorno si’ e uno no, riescono ad avere ragione anche gli stronzi. (Altan)

Se gli stronzi volassero, sarebbe sempre buio. (Mauroemme)

Conosco persone che, per sembrare meno stronze, fanno la cura dimagrante.

Per un giorno riesci, non dico a non essere stronzo, ma almeno a restare nella media? (Radiofreccia)

Agli scrittori piace soltanto la puzza dei propri stronzi. (Charles Bukowski)

Cercava in tutti i modi di convincersi che non era uno stronzo, ma un giorno alzò gli occhi verso il cielo e vide sopra di sè un enorme sedere: l’angosciante dubbio divenne certezza. (Carlo Bramanti)

Se vostra moglie vi chiama ‘Grosso stronzo’, forse non e’ sufficiente mettersi a dieta. (Maurizio Avanzi)

Sii stronzo, e qualcuno finalmente ti caghera’. (Mauroemme)

Dobbiamo restare a galla… conviene essere stronzi!

La tua ideazione merdosa ti dipinge come uno stronzo, e nello stesso tempo tradisce la tua natura di leccaculo.

Ma tu ci hai studiato da stronza o ti viene naturale?

Il colmo per uno stronzo? Sentirsi un pezzo grosso. (Walter Di Gemma)

SE LI STRONZI VOLAVANO ATTERRAVI A FIUMICINO

Nel bisogno si conosce l’amico… specie se e’ uno stronzo. (DrZap)

Tu hai delle paure?! Tu?!?! Immagina, allora, uno stronzo che soffre di claustrofobia!!! (Giulio Severini)

Sai come si fa a tenere un idiota (uno stronzo) sulle spine? Te lo dico domani. (Bob Phillips)   :fionda:

 

Caricare un avatar

Allora, se qualcuno vole inserirsi un avatar perchè poi  quell’ immaginina che c’è fa un pò caà, e poi tutta uguale, non si capisce nemmeno chi scrive…..

dovete andare su questo sito

http://it.gravatar.com/

vi registrate con la mail che avete usato per registrarvi quì.

Poi vi caricate  l’ immaginina, dalla più casta alla più maiala,  e così sieta a posto.

Se poi non avete capito

siete proprio duri :pipi:

vorrà dire che starete con quell’ immaginina a cazzo che sembra una pedina degli scacchi.